sabato 10 ottobre 2009

Per la BCE gli incentivi al settoere auto fanno solo del male

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Si allontana sempre più la prospettiva di avere gli incentivi anche nel 2010: il Governo sembra li voglia vincolare all'aumento della produzione in Italia (cosa quasi impossibile) e, per giunta, ora arriva una dura presa di posizione della BCE: "Gli incentivi per l'acquisto di auto in Europa - spiegano - avranno un impatto positivo contenuto sull'attività nell'area dell'euro nel corso del 2009 ed è possibile che diventi negativo nel 2010".

E' questo il succo del bollettino mensile della BCE che sottolinea poci come "in generale dati gli effetti distorsivi generati, tali misure andrebbero attuate con cautela in quanto potrebbero ostacolare l'efficiente funzionamento di una libera economia di mercato e ritardare i necessari cambiamenti strutturali, compromettendo così le prospettive di reddito e occupazione complessive nel più lungo termine".

Certo, la BCE riconosce che gli incentivi auto hanno avuto un impatto al rialzo sui consumi privati con un effetto pronunciato in paesi come Italia, Germania, Francia e Austria. Ma la stima "costo" per le finanze pubbliche di questi programmi di rottamazione delle autovetture dovrebbe ammontare a meno dello 0,1 per cento del Pil nel complesso dell'area nel periodo 2009-2010. Cioè niente.

"Le misure - spiegano infatti alla BCE - sembrano aver avuto successo in quanto hanno sostenuto la domanda di breve periodo di autovetture nuove. Ma i programmi di rottamazione delle autovetture hanno anche effetti avversi immediati e futuri sull'attività". Possibile?
"Innanzitutto - continuano - è stata frenata la domanda di altri acquisti importanti (come nuovi articoli di arredamento, ma anche riparazioni di automobili) a causa sia dell'impatto diretto dell'acquisto di autovetture sui bilanci delle famiglie, sia dell'impatto distorsivo sui prezzi relativi. Poichè gli acquisti di nuove autovetture hanno scalzato altri acquisti importanti, l'impatto delle misure sui consumi privati e sull'attività economica complessiva è inferiore a quello diretto sulle vendite di autovetture nuove".

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